L’inverno sta arrivando; Assassin’s Creed III; però, buono il ramen; Tex e la moglie Lilith; Corto Maltese che parla al telefonino; si pronuncia Onighiri, non onigiri; le spade laser quest’anno sono aumentate di prezzo; tanto Lucca Comics and Games c’è una volta all’anno; guardate che l’albergo per il 2013 va prenotato adesso; Lucca tradita: finisce sotto la provincia di Livorno; no, mi dispiace non abbiamo più posto a cena…
Sono tornato dopo una ventina d’anni a Lucca Comics and Games e mi sono trovato sheckerato in un universo parallelo. Venti anni fa Lucca era più o meno una mostra mercato del fumetto, grande finché si vuole ma comunque una mostra mercato. Da 9 anni a questa parte Lucca si è trasformato in un festival. Il Giappone è ovunque, tanto che durante i 4 giorni il Real Collegio di Lucca si trasforma in Japan Palace, luogo di delizie, anche culinarie, per gli amanti di Yamato.
Negli ultimi 5-6 anni il fenomeno cosplay in Italia è cresciuto molto e devo dire che anche per me, quasi anziano cresciuto a pane e Tex, è piacevole passeggiare per la città cercando di indovinare i nomi dei personaggi che si incrociano. Da questo punto di vista veramente spettacolare la cura dei vestiti e delle armi dei protagonisti di Trono di spade (Games of Thrones).
Le case editrici italiane espongono le loro ultime produzioni sia in temi di fumetti originali, che di traduzioni di fumetti americani o giapponesi e i loro stand sono presi d’assalto. Tra i miei acquisti Cairo Blues di Pino Creanza (Giuda edizioni), La Profezia dell’Armadillo di Zerocalcare (Bao Publishing), la Storia Popolare dell’Impero Americano di Howard Zinn con i disegni di Mike Konopacki e testi di Paul Buhle (Hazard/Il Manifesto).
Mia moglie, che non è una grande lettrice di fumetti, anche se da quando mi conosce legge Julia, ha acquistato il volume per gli 80 anni di Topolino in Italia e un volume di Dilbert. Varie case editrici si contendono l’eredità di Hugo Pratt pubblicando e ripubblicando tutto il pubblicabile. Un discorso a parte lo merita il padiglione dei Games: tra tavolate di appassionati di giochi di ruolo e aspiranti ballerini non ho resistito alla tentazione di sedermi sul trono di Robert Baratheon.