“Moncaro ha dato vita al Madreperla con l’intenzione di presentare un biglietto da visita in grado di affascinare il consumatore” – afferma Doriano Marchetti, Presidente di Moncaro – “un metodo classico che si pone nell’offerta dell’azienda come top di gamma e che si inserisce in un segmento di prodotto particolarmente vivace anche in termini economici”.
La naturale vocazione dell’azienda nella promozione del territorio delle Marche e dei suoi vitigni è testimoniata anche dalla scelta di utilizzare una propria selezione di verdicchio riserva e il brandy, sempre di verdicchio, prodotto da Moncaro per la liqueur d’expedition, la miscela segreta, rigorosamente custodita da ogni produttore di spumante metodo classico, che costituisce l’impronta e il gusto della cuvée.
“Concepito come sintesi delle migliori caratteristiche dei vitigni più rappresentativi del territorio, il Madreperla si è rivelato vino a tutto pasto” – sottolinea l’enologo Giuliano D’Ignazi – “lo studio delle caratteristiche dei singoli vigneti e in particolare della loro altitudine, hanno consentito di raggiungere la giusta armonia e freschezza. Il perlage fine e persistente completa l’eleganza di questo scrigno delle Marche”.
Originale, infine, anche il colore: rosa antico con riflessi ramati per un profumo caratterizzato da un gradevole sentore di crosta di pane e delicate note di frutta rossa di sottobosco.
Moncaro in breve
Terre Cortesi Moncaro è stata fondata nel 1964 a Montecarotto (An). Oggi è la maggiore realtà delle Marche nel settore vitivinicolo con 1.180 soci e un fatturato 2008 di 22,8 mln di euro, derivante per il 65% dall’export con oltre 40 paesi di destinazione. Sessanta i dipendenti all’attivo, Moncaro dispone di tre cantine: la sede storica di Montecarotto (An), e due stabilimenti situati rispettivamente a Camerano (An) alle pendici del Monte Conero e ad Acquaviva (Ap) dove vengono prodotti, affinati ed invecchiati i vini tipici delle rispettive zone di produzione. I punti di forza Moncaro sono rappresentati dalla produzione dei vitigni autoctoni; dall’utilizzo dei metodi di coltura biologica e senza l’uso di sostanze di sintesi; la classificazione dei vigneti in base alle loro caratteristiche pedologiche e microclimatiche. Con 1.705 ettari di vigneti di proprietà aziendale, Moncaro garantisce al meglio la continuità qualitativa della produzione sotto la guida degli enologi Giuliano D’Ignazi e Riccardo Cotarella
Info: Uff. Stampa Moncaro – Roberto Ceccarelli, Roberta Maccagnani
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