Lo stesso quadro era stato dipinto giorni fa da Marco Massarotto dopo un piccolo sondaggio condotto tra gli studenti di una classe di Pesaro a cui ha tenuto una lezione. Ne ha parlato qui e ha caricato le sue slide qua. In fondo è incoraggiante vedere che provincia o meno, nativi digitali o no, le differenze non sono poi così marcate, quindi forse ci stiamo muovendo tutti, lentamente, ma uniformemente, verso un uso più frequente e intelligente di internet e delle risorse che mette a disposizione.
Ora resta da capire come anche le aziende possono procedere con noi in questo cammino. Questi dati rappresentano, se ancora ce ne fosse bisogno, un’ulteriore indicazione per loro di quanto sia importante curare e coltivare anche la reputazione on-line, perché è lì che si formano possibili potenziali nuovi clienti.
Sempre secondo la ricerca Nielsen
il 70% dei consumatori gradisce in particolare le iniziative in punto vendita, a cui seguono le tradizionali iniziative pubblicitarie sulla carta stampata e gli eventi;
· la pubblicità in televisione è al 4° posto, in declino rispetto al 2007, così come capita per la radio;
· diminuisce il gradimento della pubblicità su telefono cellulare, in cui si può ipotizzare che i rispondenti associno solo gli Sms pubblicitari, percepiti come invasivi, e non le altre attività più evolute legate al Mobile Internet;
· aumenta il gradimento dei siti Internet aziendali visitati dal 45% dei consumatori
Eppure, il grafico del media mix dei primi mesi del 2008 proiettato alla presentazione della ricerca mostra che le aziende continuano ad investire massicciamente in tv, seguita dalla stampa, radio, internet.
Ancora limitata la scelta del cinema, attraverso strategie di product placement ormai affermate anche in Italia. Come ci ha detto Federico Camiciottoli, manager di un’azienda nostra cliente che mesi fa ha realizzato una campagna di product placement, “bisogna saper individuare un placement davvero indovinato, scene emblematiche che rimangono impresse nella mente o attori amati dal pubblico, in questo modo tale attività trova la sua efficacia. Così si crea la notorietà giusta per promuovere il prodotto”.
Se il 45% dei consumatori visita il sito internet aziendale, trovandoci, ormai, informazioni dettagliate nella maggior parte dei casi, la presenza delle aziende in internet è un vasto mondo oltre a questo. Cosa possano fare le aziende on-line, però, è ancora per molti difficile da comprendere. Un veloce riassunto è presentato in modo chiare ancora nelle slide della presentazione della ricerca sulla multicanalità. Basta solo iniziare:
31st Gennaio 2009
Marco Massarotto
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Grazie per il link
1st Febbraio 2009
Francesca Maroni
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Grazie a te, Marco, per aver condiviso quei contenuti!
11th Marzo 2009
laura bolletta
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Complimenti per l’articolo,veramente molto interessante ed esplicativo di un “problema” diffuso: far capire le potenzialità della rete alle aziende. A mio parere c’è ancora troppo scetticismo e paura nell’aria, ma qualcosa si sta muovendo e si vede! Io sono fiduciosa e, da quello che leggo, anche voi.. quindi in bocca al lupo!
11th Marzo 2009
Francesca Maroni
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Ciao Laura!
Sono d’accordo con te, qualcosa si sta muovendo. Secondo me, che lo si ami o lo si tema, il “fenomeno Facebook”, così com’era stato con Second Life, ha fatto capire a molte aziende che possono usare canali nuovi per parlare con i loro clienti. Per avvicinarsi a loro, conoscerli meglio e farsi conoscere, dare loro qualcosa di diverso, fargli vivere un’esperienza.
Torna a leggerci, Laura, e in bocca al lupo anche a te!