
Il 12 aprile 1964 nasceva a Montecarotto, nelle Marche e nel cuore del territorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, la cantina “ Terre Cortesi Moncaro”, una cooperativa “tra produttori del Verdicchio di Montecarotto” chiamata a confrontarsi con la trasformazione epocale che il mondo agricolo stava affrontando in quegli anni.
Ma se quella era una sfida importante, da allora certamente le sfide non sono mancate.
Terre Cortesi Moncaro nasce sotto il segno dell’ariete e chissà se ne deriva da ciò lo spirito combattivo e la tenacia per contrastare le difficoltà del sistema agricolo locale e diventare un’azienda internazionale, protagonista della valorizzazione del Verdicchio prima e dei vini marchigiani poi, in tutto il mondo.
Terre Cortesi Moncaro, che nel 2024 compirà 60 anni, è oggi tra le più grandi cooperative e la più grande realtà vinicola delle Marche. Nel corso del tempo, ha unito a sé importanti cantine della Regione, ciascuna rappresentativa di saperi e di territori capaci di esprimere diverse vocazioni al vino e senza mai dimenticare un lavoro di studio e di ricerca che ha elevato sensibilmente la qualità dei prodotti.
Nel frattempo si è scoperto che il biologico, prodotto da Moncaro sin dagli anni 80, è un trend consolidato, non solo nei Paesi del Nord Europa, ma anche in patria. E per andare oltre il biologico Moncaro dal 2012 ha iniziato a sperimentare soluzioni alternative al rame, insieme all’Università di Ancona, in particolare con l’Istituto di Fisiopatologia e il professore Gianfranco Romanazzi.
Intanto nel frattempo si è scoperto anche che il Verdicchio è un vino da invecchiamento, le cui potenzialità sono ancora da scoprire, e da bollicine classiche di tutto rispetto.
L’estrema cura nel lavoro di cantina e l’utilizzo di moderne tecnologie permettono a Moncaro di ottenere vini di pregio, legati al territorio ed espressione del carattere varietale dell’uva. Nascono così i cru di altissima gamma come il Vigna Novali, il Madreperla, il Tordiruta, il Nerone.
E arrivano i premi numerosi. Nell’edizione del Vinitaly 2022, Moncaro si aggiudica il prestigiosissimo premio di miglior vino d’Italia. Con il punteggio 95/100, ad aggiudicarselo è il Verdicchio Superiore FONDIGLIE . Il vino prende il nome dalla contrada del comune di Rosora in cui vengono coltivati i vigneti. Terre Cortesi Moncaro si aggiudica nel 2022 anche il premio di Cantina dell’anno – GRAN VINITALY. E’ il riconoscimento dato al produttore che ha totalizzato il miglior risultato riferito alla somma dei punteggi dei primi tre migliori vini appartenenti ad almeno due categorie diverse.
Infatti nella guida 5StarWines – the Book, la guida ai migliori vini d’Italia di Vinitaly ci sono ben tre vini con punteggi eccellenti: VERDE CA’RUPTAE VERDICCHIO SUPERIORE 2021 (94/100), TORDIRUTA VERDICCHIO PASSITO 2018 (93/100), LE VELE VERDICCHIO 2021 (92/100), CAMPO DELLE MURA PICENO SUPERIORE 2017 (90/100)
E per iniziare bene il nuovo anno, al concorso internazionale Mundus Vini 2023 Moncaro ha ottenuto due tra i più importanti riconoscimenti: il Verdicchio Biologico 2022 e il Verdicchio DOCG Riserva Vigna Novali 2020 si sono aggiudicati la medaglia d’oro.
E oggi finalmente è certo che “il verdicchio più che bevuto va gustato” e che le Marche “hanno da dire la loro” nel mondo del vino. Il nostro consiglio è di provare una verticale di Vigna Novali o di Tordiruta magari con la guida dell’Enologo Alessandro D’ignazi.
Cosa s’intende per degustazione verticale? Nel corso di una degustazione verticale vengono comparati vini della stessa tipologia, dello stesso vitigno, della stessa denominazione o zona, dello stesso produttore ma di annate differenti. Ogni annata metterà in luce tutte le diverse caratteristiche del vino, dalla sua complessità alla sua evoluzione durante le fasi di invecchiamento.
Ogni bottiglia regalerà quindi sfumature e note diverse e potrà anche svelare i sapori delle annate future ai palati più esperti.