
Anche quest’anno io e la mia fotografa preferita ci siamo recati a visitare Beer Attraction, evento giunto alla quinta edizione e ormai appuntamento imprescindibile per il mondo della birra.
Oltre 32mila presenze complessive (+ 40% sul 2018), 600 espositori da 10 paesi esteri: Belgio, Germania, Spagna, Austria, Polonia, Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Canada, interessati ad incrementare know-how e opportunità d’affari sul mercato italiano. E poi concorrenti e giudici dei concorsi, team per le competizioni, ospiti ai convegni, partecipanti agli eventi. 247 i giornalisti e blogger – italiani ed esteri.
In contemporanea a Beer Attraction – al cui interno si è tenuto Food Attraction – e a BBTech Expo, si è svolto l’International Horeca Meeting, l’evento di Italgrob, Federazione Italiana Distributori Horeca.
Beer Attraction è diventato in pochi anni l’appuntamento business di riferimento per il settore. Partner strategici della manifestazione sono UNIONBIRRAI, Italgrob, FIC- Federazione Italiana Cuochi e CAST Alimenti.
Quest’anno a vincere l’ambito titolo di Birrificio dell’Anno nell’ambito del concorso Birra dell’Anno di Unionbirrai è stato il marchigiano Mukkeller. Il produttore di Porto Sant’Elpidio (FM) ha guadagnato la medaglia d’oro, con tre delle sue produzioni, assegnata da una giuria internazionale composta da 100 esperti provenienti da Italia, Europa e Usa. I giudici hanno votato 1994 birre di 327 produttori, divise in 41 categorie.
Anche questa volta abbiamo potuto assaggiare birre di vari stili che ci hanno quasi sempre soddisfatto, tranne in quei pochi casi dove invece di birre abbiamo bevuto delle aranciate, ma va bene così: il mondo è bello perché è avariato!
Siamo andati in Valle d’Aosta, con le Bieres du Grand St. Bernard di Gignod, dove abbiamo bevuto una Gnp, una strong ale con infusione di Genepi di 8 gradi.
A seguire La Gilda dei nani birrai di Pisa.
Per la serie la sicurezza proprio dopo l’”aranciata” siamo stati fortunati di trovare uno stand belga con 2 birre che ci hanno riconciliato con la vita: l’Arogante una bionda belga di 7,2 gradi. Nello stand veniva forniti anche dei depliant turistici per invitare ad un giro turistico nelle Fiandre alla scoperta di 15 birrifici.
Erano presenti alcune birrifici della comunità di Valencia e nel loro stand abbiamo assaggiato la birra Er Boqueron dalla particolarità di essere realizzata con acqua di mare con una gradazione di 4,8 gradi.
Non mancavano anche proposte alimentari tra le quali segnaliamo Aho’ Pinsa che interpreta molto bene il trend attuale della pinsa romana.
Della B.O.M. Belgian Original Maltbakery Brewery abbiamo bevuto una Triporteur Full moon 12, una quadruppel da 10,2 gradi.
Non solo birra. Oggi è in corso un gran revival del gin, che dopo anni passati solo come ingrediente da cocktail, adesso reclama un suo posto tra i distillati. L’azienda fiorentina Peter in Florence ci ha fatto degustare la sua versione.
Martini, per il mondo mixology, ha presentato l’ultimo nato Fiero.
Dalla Svezia Kopparberg Cider ci ha fatto gustare il suoi sidri aromatizzanti, in special modo quello con fragola e Lime.
La Manifattura Birre Bologna ci ha fatto scoprire la loro Kolsch, 5 gradi, nello stile della birra chiara di Colonia.
Siamo andati in Germania con la Engel e rimanendo sempre in Germania abbiamo visitato lo stand del birrificio bavarese Weltenburger Kloster.
Il birrificio Hofbräuhaus Traunstein ha fatto le cose in grande e nel loro stand alle 15.00 di domenica hanno riproposto il rito con cui dal 1950 il sindaco di Monaco da inizio alla Oktoberfest. Al grido di “O’ Zapft is” dalla caratteristica botte è spillato il magico e fresco nettare che tutti noi amiamo.
Come per il vino, anche per la birra, sembra che qualsiasi produttore, di qualsiasi dimensione si tratti, anche se birrificio artigianale italiano, si senta in dovere di avere almeno 8, se non di più, tipologie di birre per coprire tutte le clientele.
Appuntamento alla Sesta edizione dal 15 al 18 febbraio 2020.